E’ stato il colpo in canna per tutto il mese di gennaio. Alla fine il Frosinone è riuscito all’ultimo giro di ‘consultazioni’ nella sessione invernale del mercato a riportare in Italia un bomber da gol come Pietro Iemmello dal Las Palmas, Liga2 spagnola.
Iemmello, avevi diverse richieste dalla Serie B, cosa ti ha spinto a scegliere Frosinone oltre alla presenza del direttore Angelozzi?
“Sicuramente ho avuto diverse richieste ma debbo dire che la figura del direttore Angelozzi è stata importante nella mia scelta, avendolo già avuto e conoscendolo. Il mio desiderio era comunque di venire qui per il progetto ottimo che c’è, si vuole far calcio in un certo modo e dove ci sono tutti i presupposti per poter fare bene”.
Frosinone è la piazza giusta per una stagione di valore, non solo personale ma anche come risultati di squadra?
“Penso di sì perché ho fatto queste scelte in base, come ho già detto, ad un progetto importante. A prescindere dalle aspettative personali, ci sono da raggiungere obiettivi collettivi importanti”.
Con il Perugia, è stato vice capo cannoniere con 19 reti ma la partenza in Spagna non è stata buona. A cosa deve questo calo?
“Ho scelto di andare a giocare in un altro Paese e di intraprendere un nuovo percorso. Ho trascorso tre mesi in Spagna belli, ho imparato una nuova cultura e un nuovo modo di vivere il calcio che porterò per sempre nel mio bagaglio personale di uomo e di calciatore. Adesso sono di nuovo in Italia e si riparte, è quello che conta”.
Cosa non è andato nella tua esperienza in Spagna e quanto pensi che possa essere importante per te rilanciarti a Frosinone?
“In Spagna penso che un giocatore straniero abbia bisogno di un po’ di ambientamento, di imparare la lingua. Ci sono tante componenti che spingono a fare bene o meno bene. Ripeto, comunque ho trascorso tre mesi belli. Ora voglio riprendermi quello che non ho avuto in quella esperienza, sono tornato carico”.
A Frosinone raccoglie la pesante eredità di due attaccanti come Ciofani e Dionisi e i tifosi s’aspettano molto da lei. A parte ovviamente i gol, cosa servirà per non farli rimpiangere e cosa si aspetta da questa stagione?
“Innanzitutto ha nominato due grandi attaccanti che qui hanno fatto la storia. E’ un piacere aver preso il loro posto. Penso che ci voglia la determinazione e l’unità di intenti vista ieri contro l’Ascoli. Tutte cose fondamentali per arrivare ai playoff”.
Nella scelta di venire a Frosinone quanto ha pesato il riavvicinarti alla tua famiglia?
“Molto, perché mia moglie è di Roma e viviamo a Roma. Tutto questo ha indubbiamente avuto il suo peso specifico”.
In passato hai avuto due grandi opportunità in Serie A, una con il Sassuolo e l’altra con il Benevento. Cosa ti è mancato, secondo te, per affermarti in massima categoria e fare il definitivo salto di qualità?
“Quando passai al Sassuolo arrivavo dalla serie C ed anche là ho avuto primi mesi di ambientamento. Poi debbo dire che anche nelle esperienze successive ho tratto dei giovamenti. A Benevento ero andato per riconfermarmi, ho avuto problemi alle ginocchia che mi hanno condizionato per due anni successivi. Ed è stato quello il fardello probabilmente che ha pesato”.
Sia nel secondo tempo contro il Venezia che martedì ad Ascoli è apparso fuori condizione a causa di un periodo in cui ha giocato poco e niente. Quando potremo vedere il vero Iemmello?
“Io penso che un giocatore più giochi e più acquista forma, quello è il vero segreto. Gli allenamenti contano ma le partite sono importanti”.