HOMEPAGE CULTURA Il crine che lega Veroli a Santa Cecilia si chiama Ingrid

Il crine che lega Veroli a Santa Cecilia si chiama Ingrid

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Quando si parla dell’orchestra di Santa Cecilia si dà per scontato che, con un organico di livello mondiale, il livello sia altissimo. E le altezze della Musica, toccano vette inimmaginabili, è il sublime che ci appartiene. Da quando la luce si abbassa e l’orchestra accorda gli strumenti prima del concerto. Un suono bellissimo, l’attesa della musica. E quando i riflettori puntano gli strumentisti e seduta tra le prime file, con in braccio il suo Goffredo Cappa del 1680, ti accorgi che lì, proprio lì, c’è una verolana pura, allora la cittadina ernica non può che riempirsi il petto di orgoglio. Ingrid Belli, l’incarnazione dell’eleganza senza alterigia, oltre ad avere un curriculum che dà il capogiro con riconoscimenti e primi posti ai concorsi, ha superato una durissima selezione per aggiudicarsi il ruolo che attualmente ricopre: quello di concertino dei secondi con obbligo di sostituzione al primo. Proprio così, un secondo violino dell’Orchestra di Santa Cecilia ha il sangue verolano. Ingrid è all’interno della prestigiosa compagine strumentale da circa ventun anni, ma era ancora una bambina quando carezzò per la prima volta le corde di un violino. Ore ed ore di applicazione giornaliera, e poi il diploma con Montserrat Cervera al Conservatorio di Frosinone. La scalata era appena iniziata. Ottiene il diploma di merito all’Accademia Chigiana di Siena seguendo i corsi di trio e di duo con pianoforte con il Trio di Trieste, formazione quest’ultima con la quale ha vinto diversi concorsi tra cui il Sandro Fuga di Torino. Si perfeziona nella Musikhochschule di Vienna con Josef Sívo, a Fiesole con Giulio Franzetti, a Roma con Giuseppe Prencipe. Nei corsi speciali dell’Accademia di Santa Cecilia si diploma prima in violino con Beatrice Antonioni e in musica da camera con Felix Ayo e Rocco Filippini con il massimo dei voti e la lode. Nel frattempo collabora con diversi Teatri Italiani: La Fenice, Comunale di Bologna , Verdi di Trieste. Vince nel 2000 il concorso per violino di fila nell’orchestra Nazionale di Santa Cecilia e diventa concertino dei secondi con obbligo del primo, poi spalla dei secondi negli Archi di Santa Cecilia. Collaborazioni di grana finissima arricchiscono le sue esperienze: con il quartetto Bernini, con il sestetto Stradivari e con i Cameristi di Santa Cecilia. Una come lei, legata fortemente alla sua terra d’origine, una donna che è una folla di sfumature in apparenza inconciliabili. La forza, la leggerezza, la grazia, l’accento triste e gioioso, il sogno e la passione. Intelligente, colta, attiva, instancabile. Femminile come la voce dei violini, passionale e casta allo stesso tempo, straziante e dolce, che piange e grida, o canta e prega e sogna, o esplode in accenti di gioia. Una come lei, come il suono di un violino. Era quella la sua missione. Apprendere la tecnica e ad un certo punto, ‘dimenticarla’ per essere solo se stessa. Il re degli strumenti del Santa Cecilia accarezzato dalle dita agili e sottili di un’eccellenza verolana. Un percorso difficilissimo quello di Ingrid, iniziato da bambina. Lei ci è riuscita. Ma quello che la rende ancora più straordinaria è l’ essere riuscita a conservare, anche come musicista di pregio assoluto, la freschezza e la spontaneità di quando era solo una dolcissima ragazzina verolana. Un nome, quello di Ingrid, che va annotato tra le antologie delle tante eccellenze verolane. Da Čajkovski a Nielsen, non potevano auspicare in una ‘esecutrice’ migliore. E’ la Veroli che vale, che sta alla cultura come l’archetto al violino. Quello di Ingrid Belli.

Monia Lauroni

Ph: Accademia di Santa Cecilia – Musacchio Ianniello & Pasqualini.