Gabriele Iannarilli a ‘sentinella’ di quel bello E’ del tutto lecito chiedersi se sia ancora oggi possibile educare alla bellezza le nuove generazioni, oltre l’effimero, oltre l’apparenza. Ed è altrettanto obbligatorio allacciare quella bellezza al senso di appartenenza che, purtroppo, oggi si tende a sfuggire per trovare posto altrove. La storia, la chiesa, la tradizione, la natura quasi sfacciata che piomba a valle e sfora palazzi di epoche lontane. L’architettura, la carne del marmo che mani voraci consegnarono al tempo. Quel tempo si teme sia scaduto. Andato, cieco. Svanito. Non è così se si prende in considerazione l’IIS Sulpicio di Veroli. Chiamiamolo caso, chiamiamola fortuna, chiamiamolo destino, ma tra i tanti meritevoli docenti dell’istituto ernico svolge il suo compito di insegnante il capo delegazione del FAI di Frosinone, Luigi Spaziani. Apprezzatissimo e brillante architetto, di quelli che sanno trasformare con eleganza e senza fronzoli un ‘noiosamente borghese’ in un linguaggio raffinato ma moderno. Amante del bello e del territorio, di cui ne è memoria e conoscenza raffinata, il professor Spaziani opera da anni all’interno del FAI di Frosinone. Una missione, un bisogno di tutelare e far conoscere la bellezza straordinaria che la terra ciociara offre a chiunque le volga lo sguardo. La mission del Fondo Ambiente Italiano è nota a tutti, ed anche la sua importanza. Il bisogno di tutelare e salvaguardare un patrimonio inestimabile attraverso un susseguirsi di eventi e ‘sostegni’ che richiedono studio, tempo ed impegno anche economico. Ma nel caso di Luigi Spaziani la mission è andata ben oltre. E quello che ha fatto partendo dall’istituto verolano ha quasi del miracoloso: ha coinvolto i giovani, li ha aperti alla bellezza, gli ha scrollato di dosso quell’etichette tanto discutibili, quanto deprimenti di giovani insensibili e disattenti a quello che di buono hanno ereditato. In molti lo hanno appassionatamente seguito, girato il territorio per siti archeologici, monumenti e basiliche, ascoltato le sue lezioni ‘open air’, liberi dai muri e sospesi tra cielo e arte. Molti giovani studenti del Sulpicio hanno negli anni partecipato attivamente alle Giornate FAI assumendo il ruolo di giovani Ciceroni. Entusiasti, professionali, istruiti e bellissimi. Non esageriamo se diciamo che il Sulpicio si è rivelato così una fucina di nuove ‘sentinelle’ del territorio. Il caso che più di tutti ne dà conferma è il ruolo del giovane verolano Gabriele Iannarilli, ex brillante studente del Sulpicio, ora diviso tra studi universitari e la responsabilità e l’impegno di capogruppo della delegazione FAI Giovani di Frosinone. Forse la delegazione più importante, quella dei giovani. Quella del domani, quella che dovrà testimoniare a voce alta che il bello non è demodè e che la storia e l’ambiente meritano rispetto. Questione di sopravvivenza. E la stessa Veroli merita di sopravvivere nell’interesse dei giovani. Quella Veroli che da ogni piega trasuda arte e artisti. Quella stessa Veroli che ora ha un suo figlio a tutela di tanta austera grazia. Gabriele Iannarilli svolge il suo importantissimo ruolo lonato, lontanissimo dall’abbaglio dei riflettori e da ‘red carpet’ che non ha mai voluto sotto i suoi piedi. Lo fa con un senso civico straordinario, con l’umiltà che lo contraddistingue e gioca da contrappunto al suo difficile e straordinario compito: salvaguardare la bellezza della sua terra. Per amore della sua Veroli, perchè questa terra la sente sua, perchè forse è vero che la bellezza salverà il mondo. Una giovane eccellenza verolana defilata dai titoloni di prima pagina, ma che merita un grazie immenso perchè un posto sembra ancora più bello quando ad essere bella è la sua gioventù.
Monia Lauroni