In merito alla questione Politeama occorre fare definitivamente chiarezza sulle intenzioni di questa Amministrazione. Come dichiarato di recente dal sindaco Morini, la questione acquisto del Politeama è molto più complessa di come viene presentata. Non si tratta esclusivamente della difficoltà di reperire nel bilancio comunale gli € 112.000 per l’acquisto, ma, come ben spiegato dall’ing. Morini, occorre preventivare tutta una serie di interventi di rifunzionalizzazione, messa in sicurezza ed adeguamento della struttura che, sebbene fanno lievitare il costo dell’operazione di alcune centinaia di migliaia di euro, non garantiscono la possibilità di un integrale utilizzo a norma di legge. Nonostante queste considerazioni tecniche l’Amministrazione ha tentato una strada per l’acquisto dell’immobile, dando anche seguito a uno specifico O.d.G. Purtroppo il sopraggiunto mutato quadro normativo non consente alle Pubbliche Amministrazioni di acquistare immobili che non abbiano una destinazione istituzionale: il riferimento puntuale è al combinato disposto del D.L. 6 luglio 2011, n. 98, della Legge di conversione n. 111/2011, della L. 24 dicembre 2012, n. 228. Per il signor Cianfrocca e Lisi, sarebbe stato doveroso informarsi, ma siccome sembra che ai due piaccia particolarmente fare della facile demagogia è stato necessario spiegare, ancora una volta come stanno le cose, soprattutto a vantaggio di tutti quei concittadini che hanno a cuore la questione e che, grazie a “tendenziose strategie comunicative”, potrebbero ritenere il Comune responsabile del mancato acquisto del Politeama. A prescindere dall’affetto che lega tutti noi di Alatri all’ex Cinema Politeama, al fatto che questa Città avrebbe sicuramente bisogno di una struttura con un’adeguata capienza per eventi culturali e di spettacolo, si può legittimamente e in tutta coscienza ritenere indispensabile e indilazionabile (art.138, L. 24/12/2012, n. 228), concludere l’acquisto del Politeama? Pur tuttavia questa Amministrazione ritiene importante che la struttura mantenga un uso anche parzialmente pubblico, per manifestazioni di carattere culturale, ricreativo ed artistico come per le iniziative delle scuole. In tal senso basterà trovare le giuste sinergie con l’eventuale ed auspicato nuovo proprietario privato. Ciò detto ci sembra che la questione sia definitivamente ed inequivocabilmente chiarita. Inoltre confondere e paragonare l’impossibile operazione Politeama con l’acquisto delle sale del Museo civico appare ancora più tendenzioso e demagogico. In realtà si tratta di un’ala con tre saloni per complessivi 110 mq di superficie e non di due stanzette come in mala fede viene riferito. Forse infastidisce i “soliti noti” che l’operazione del Museo sia stata definita con un prezzo troppo basso (pagato di 215.000 Euro, spese incluse), anziché € 350.000 più spese, come deliberato dalla precedente amministrazione nel marzo 2010. Allora questo salato prezzo veniva ritenuto congruo, comodo e accettato da tutti; allora nessuno dei censori di oggi, mosse un dito. Per questo non smetteremo mai di chiedere a questa gente di spiegare alla cittadinanza perché ritenessero vantaggioso far spendere all’Ente comunale ben 140.000 euro in più. Questo risparmio noi lo abbiamo utilizzato per il bene dell’intera Città. Basta questa circostanza a dimostrare chi è in buona fede e chi no; chi agisce per il bene comune e chi no; chi rispetta la cittadinanza e chi no. Alla luce dei fatti esposti l’attacco verso questa Amministrazione è da ritenersi assolutamente infondato e solo frutto di una preoccupante deriva populista e disinformata, ancor più grave perché tentato da chi certe competenze ed informazioni sulle norme di riferimento dovrebbe saperle reperire e gestire.
C.S. Comune di Alatri