Bonifica della discarica di via Le Lame. Dopo l’annuncio della Regione Lazio di 10,8milioni messi a disposizione per la bonifica del sito e il trasferimento dei rifiuti, c’è il plauso di Legambiente. «Occorre aggredire qui ed ora l’inquinamento che già c’è, e che è divenuto intollerabile – dichiarano Stefano Ceccarelli, presidente del Circolo il Cigno di Frosinone, e Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio -.
Apprendiamo, dunque, con favore dello stanziamento di 10,8 milioni di euro da parte della Regione per le prime fasi consistenti nelle indagini preliminari e la caratterizzazione del sito. Siamo consapevoli che si tratta solo dell’inizio di un lungo percorso e che saranno con tutta probabilità necessari ulteriori cospicui stanziamenti, ma per ora è un’ottima notizia sapere che ci sono tutti i presupposti per dare inizio alla complessa opera di bonifica del sito.
Auspichiamo che si possa conoscere al più presto il grado di compromissione della falda acquifera – concludono i rappresentanti di Legambiente -, così da poter disporre le opportune misure del caso al fine di salvaguardare la qualità delle produzioni agricole e zootecniche che insistono nell’area».
E sempre sull’inquinamento nella Valle del Sacco, l’associazione Medici di famiglia per l’ambiente rende noti i risultati di una ricerca (lo studio Fast, Fertilità, ambiente, alimentazione, stili di vita, finanziato dal ministero della Salute) condotta sulla Valle del Sacco, nella Terra dei fuochi e a Brescia. La ricerca, cui hanno partecipato i Medici di famiglia per l’ambiente e l’Avis di Frosinone per i prelievi di liquido seminale, è «nata inizialmente per dare una risposta scientifica al bisogno di verità e protezione di quella parte della popolazione che vive nell’area della Terra dei fuochi – spiegano Marzia Armida, presidente dell’associazione Medici di famiglia per l’ambiente e Teresa Petricca, responsabile scientifica – per il suo approccio integrato di valutazione diretta dei contaminanti nei fluidi biologici e dei loro effetti, in particolare, sul liquido seminale, considerato precoce e affidabile sentinella della salute ambientale e della salute generale (Seme sentinella), si è trasformata in una metodologia investigativa di alto valore per stabilire il rapporto ambiente/salute, o meglio, inquinamento/malattie.
È stato dimostrato quanto teoricamente atteso: esistono importanti differenze in termini di qualità seminale e tossicologiche in funzione del territorio abitativo. Si riscontra nello sperma, più che nel sangue, la presenza degli stessi agenti inquinanti che si trovano nei territori dove vivono i giovani, con drammatiche conseguenze sulla fertilità maschile».