Il terzo libro della saggista Isabella Cesarini, con prefazione di Gennaro Malgieri, conforta ulteriolmente i suoi lettori con un’indagine capillare sulle frequentazioni del grande cineasta che hanno favorito vieppiù il talento di Federico Fellini.
Si va dai ritratti di Jung, vero e proprio vate che impernia tutta la sua vita artistica, all’amicizia letteraria con Buzzati e Calvino, passando per Dickens, Tonino Guerra, Edgar Allan Poe, fino al surrealismo e alla “magia” di Rol. I film e l’analisi del linguaggio cinematografico in essi espresso la fanno da padrone in un libro che conferma l’abilità stilistica della Cesarini. Ella riesce a proporre in estrema sintesi – capacità tra le più alte dell’intelligenza critica – la materia, il “canone felliniano”, l’Edificio di “anime e corpi” del cineasta in forma chiara e accessibile.
La volontà e lo studio di Isabella Cesarini si risolve nell’Edificio Fellini in una panoramica stupefacente di alcuni film spiegati e mirabilmente “tradotti”, con quella tecnica linguistica che da sempre attrae e affascina i lettori.
Da “8 e mezzo” – per citarne alcuni – a “Giulietta degli spiriti” fino al Casanova, passando per La “Città delle donne” si trova nel Saggio quello splendore autonomo per coloro che non sono riusciti a comprendere tutti i segreti di Fellini, tanto che i lettori espugnano infine l’Edificio; e vanno edotti a rivedere i capolavori felliniani con Isabella che li accompagna, tenendoli per mano e confortandoli, non appena nascessero in loro dubbi o perplessità.
Buona lettura e ottima visione.
Patrizio Minnucci