HOMEPAGE CRONACA Diario di Giorni di ordinaria Epidemia – Giorno 31

Diario di Giorni di ordinaria Epidemia – Giorno 31

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 Qui nel mio paese sono arrivate le api. Le ho viste girovagare intorno ai fiori del ciliegio E’ un ronzio inquietante. Guardo i colori, la luce scintillante di una mattina di aprile, sento gli odori di primavera e il cuore si strappa come uno straccio. Questo giovedì sarebbe dovuto essere un giovedì speciale. Quello della visita ai Sepolcri. Nel mio paese sarebbe dovuta essere una notte di preghiera, devozione, profondo silenzio e meditazione. Lunghe camminate verso le chiese dove il riverbero dei lumi e le cromie dei fiori intridevano di pathos gli altari nell’aura profumata di incenso. Vita e morte, speranza e lacrime, gioia e lutto. Dentro quelle chiese il ciclo dell’esistenza umana e della natura intera. Sarebbero stati passi senza rumore, eppure in quel silenzio ci si incontrava. Oggi, così nascosti come siamo, con mascherine e occhiali, quelle poche persone che incontriamo facciamo fatica a riconoscerle subito. Si accenna un timido saluto da lontano, sperando di non essersi sbagliati, e ci si avvicina quel tanto che basta almeno per riconoscere una voce. Quando c’è la certezza che sia una persona amica, tratteniamo la voglia di un abbraccio e ci teniamo a distanza come due magneti catturati dallo stesso segno. Si fa fatica a trattenere il magone quando non si incrociano sorrisi. Quelle chiese questa sera sono forzieri serrati. In giro c’è poca gente, a dire il vero nessuno, ma ancora tanta dignità.

M.L.