Nella serata bellissima dell’Atalanta in Champions League, c’è la storia di Marco Sportiello, professione portiere, che negli ultimi anni ha vissuto un ottovolante. Nessuno probabilmente ci credeva, quando è andato via dall’Atalanta per finire in Serie D, a Seregno. Poi però era arrivato per fare il terzo, dopo Vlada Avramov e Andrea Consigli, ma la cessione di quest’ultimo al Sassuolo gli aveva aperto le porte per un posto da titolare: 37 presenze e 55 gol subiti, l’interessamento del Napoli ma la necessità di tenerlo.
POI ARRIVA GASPERINI – Il problema è che Sportiello, dopo un altro anno da grande, vedeva l’Atalanta che non decollava. E per questo chiede la cessione in estate, senza però grosse offerte. Rimane come il primo, ma Gasp è lapidario: “Forse non può fare nemmeno il titolare all’Atalanta”. Per questo la società acquista Berisha e lo affianca in un dualismo che dà ragione all’albanese. Lui finisce alla Fiorentina per diciotto mesi, ma la brillantezza del primo anno sembra andata persa. Nella stagione scorsa non è riuscito a salvare il Frosinone, in quella che sembrava una parabola discendente quasi inarrestabile.
DAGLI INSULTI ALLA CHAMPIONS – I tifosi atalantini però non si dimenticano la richiesta della cessione, la frase “La Fiorentina è un altro livello” e all’inizio della stagione vorrebbero che fosse mandato via. L’Atalanta però per una questione di opportunità preferisce tenerlo come secondo, ben conoscendone l’affidabilità. Anche stasera, alla sua prima esperienza in Champions League a 27 anni, non è colpevole nei tre gol, in compenso nelle uscite ha fatto buona guardia. Un po’ naif con i piedi, ma è una bella storia da raccontare in una serata magica per tutta Bergamo.