Ogni sacerdote porta, alla vita della comunità parrocchiale, il proprio “colore”, uno stile unico che lo contraddistingue, come unica è ogni persona. Il tempo favorisce la creazione di legami, di sintonie, di forme di collaborazione e confronto, di esperienze condivise che umanizzano e arricchiscono l’esperienza della fede e dell’impegno a servizio della comunità.
In occasione del quarantesimo anno dalla fondazione della Chiesa, tante sono le manifestazioni che vogliono celebrare l’evento. Quella di domenica 17 novembre è stata l’occasione per riabbracciare il vecchio parroco don Gigino Battisti, ma anche di ascoltare un intervento davvero pregevole nella sostanza che ha voluto presentare agli intervenuti la prima parte della Lumen gentium.
Un fiume in piena, parole dense di significato, discorso appassionato, ricordi non nostalgici, battute spiritose, calore umano, gioia nel cuore…tutto questo e altro ancora ha saputo trasmettere don Gigino ai numerosi amici accorsi per salutarlo, ascoltarlo e abbracciarlo nel salone della parrocchia Maria Santissima del Rosario di Mole Bisleti. L’occasione era ghiotta e don Luca non se l’è lasciata sfuggire.
Ognuno di noi è Sacerdote, Re e Profeta – spiega Don Gigino – “pertanto occorre mettere le mani in pasta, sporcarsi le mani e fare qualcosa di bello e di buono per la Comunità in cui siamo inseriti non a caso. Il dono del battesimo ci ha resi membra vive di una chiesa in cammino che può essere costruita solo con il supporto di tutti.
Non è difficile riuscire a costruire una comunità vera, basta ascoltare lo Spirito che vive in noi ed agire secondo ciò che ci ispira. È l’Amore che ci rende perfetti e consapevoli ma anche responsabili di chi ci cammina accanto. È l’Amore che ci accomuna a Cristo e ci fa vivere da figlio di Dio”.
Tra una battuta, una barzelletta e una testimonianza di fede vissuta e trasmessa è trascorsa una serata diversa in cui è stata seminata la voglia di crescere nell’ accoglienza e nella passione per Dio e per il prossimo.
B.S.