Ogni allenatore ha i suoi giocatori di riferimento. Capita sempre. In qualsiasi squadra l’allenatore di turno cerca sempre un giocatore di riferimento per accorciare i tempi di inserimento nella nuova squadra.
Luciano Spalletti stravede per Radja Nainggolan, Maurizio Sarri per Jorginho e Gonzalo Higuain, Carlo Ancelotti per James Rodriguez. Questi gli esempi più eclatanti di giocatori che si “butterebbero nel fuoco” per il proprio allenatore. Proprio quello che ha voluto dire Nesta nel giorno della sua presentazione da nuovo tecnico del Frosinone. L’ex allenatore del Perugia, ha un debole neanche tanto nascosto per Valerio Verre, centrocampista offensivo classe ’94 che nell’ultima stagione coi i grifoni è stato capace di segnare 12 gol in 36 partite stagionali nella posizione di trequartista. Un intoccabile, un punto di riferimento per allenatore e compagni, il classico giocatore che fa la differenza.
Verre dopo le difficoltà incontrate nella Sampdoria in A si è rilanciato nella scorsa stagione in B sotto la guida di Alessandro Nesta, una nuova vita calcistica che gli è valsa anche riconoscimenti importanti. “Valerio mi ha salvato la vita con i suoi 12 gol lo scorso anno. Ora è della Sampdoria (proprietaria del suo cartellino) e non so cosa vorrà fare. Insieme ai direttori decideremo cosa fare, insieme sceglieremo anche in base alle dinamiche di mercato. Cercheremo di fare la migliore squadra possibile”. Queste sono state le parole di Nesta nel giorno dell’insediamento nella realtà calcistica del Frosinone Calcio. Non ha voluto parlare tanto di mercato giocatori ma per il suo pupillo ha fatto un’ eccezione. Glielo doveva. D’altronde l’anno scorso Verre gli ha salvato la vita parecchie volte e i grandi uomini di sport per questo sono sempre riconoscenti.
Massimo Papitto