“Siamo assolutamente convinti che qualsiasi tipo di apertura nei confronti della comunità LGBT debba essere garantita, nel rispetto delle condizioni organizzative e strutturali delle aree interessate – ha dichiarato il vicesindaco e assessore al commercio, Antonio Scaccia – La parata del Lazio Pride, al pari di ogni evento culturale che insiste sulla nostra città, è però tenuta a rispettare alcune regole: il concetto di libertà, che poi è l’esercizio del diritto, si deve conciliare, infatti, con il diritto e la libertà degli altri. Dal punto di vista sostanziale, siamo a favore di una manifestazione che metta al proprio centro la lotta a ogni discriminazione, proseguendo così quel cammino, a volte disseminato di ostacoli e difficoltà, iniziato a New York nel 1969; dal punto di vista della forma, però, qualche perplessità, in ordine alle modalità organizzative, sia permessa anche alla nostra amministrazione comunale.
Il Comune di Frosinone, infatti, ha appreso direttamente dalla stampa il fatto che l’evento si sarebbe tenuto il 22 giugno: tali manifestazioni, in considerazione delle criticità legate alla circolazione stradale, alle esigenze connesse al commercio e, soprattutto, alla luce delle più recenti normative in fatto di sicurezza, necessitano di un lavoro preliminare che andrebbe concordato e concertato tra le parti coinvolte, a beneficio della città ospitante, della tutela dei partecipanti e, in generale, della migliore riuscita della manifestazione stessa.
Quando poi è finalmente giunta agli uffici comunali la richiesta scritta per lo svolgimento dell’evento nel capoluogo, il comitato organizzatore vi menzionava tre opzioni riguardanti tre percorsi differenti: via Aldo Moro; via Adige; corso della Repubblica. Il Comune, tenendo conto delle opzioni presentate dagli organizzatori e del parere espresso dal comandante della Polizia locale, ha individuato in via Adige (oggetto, inoltre, di un sopralluogo congiunto) la location maggiormente rispondente sia alle esigenze dell’evento, sia a quelle della città: il dirigente dei vigili urbani, del resto, si era pronunciato favorevolmente su un itinerario che comprendesse via Adige perché avrebbe inciso in modo minore sulla viabilità con tutto ciò che ricade in tale ambito, dagli eventuali disagi per la circolazione, alle ripercussioni probabili anche sui volumi di vendita, dal momento che il sabato pomeriggio via Aldo Moro è l’abituale meta dello shopping cittadino. A ciò si aggiunga anche il fatto che il Pride si terrà due giorni dopo la festa dei santi patroni, giornata in cui, da tradizione, le attività commerciali sono chiuse. Va detto che alcuni esercenti, pur con una serie di distinguo, hanno mostrato un orientamento contrario alla scelta di via Aldo Moro, cambiando poi idea. L’unica perplessità sollevata dall’amministrazione, con gli assessorati al commercio e quello alla Polizia locale, quest’ultimo coordinato da Francesca Chiappini, che ne hanno seguito l’iter – ha concluso il vicesindaco Scaccia – riguardava la difficoltà di conciliare, scegliendo via Aldo Moro, le esigenze dell’iniziativa con quelle della città dal punto di visto logistico”.