Nel corso dell’intervento, l’assessore ha illustrato il percorso portato avanti dall’amministrazione Ottaviani dal 2013, anno in cui è stato approvato il piano di riequilibrio finanziario. Il Comune di Frosinone, infatti, è stato costretto a recuperare ingenti risorse ereditate dal disequilibrio dei conti dell’anno 2012 (circa 5,5 Milioni di Euro di disavanzo e 7 Milioni di euro di debiti fuori bilancio ripartiti nell’arco temporale di 10 anni), subendo, inoltre, continue contrazioni dei trasferimenti erariali dallo Stato.
A ciò si aggiungano “le due manovre centrali effettuate nel corso del piano di riequilibrio finanziario che hanno sottratto risorse economiche e finanziarie necessarie all’ente per uscire dal piano di riequilibrio anche in modo anticipato – ha spiegato l’assessore Mastrangeli – La prima manovra è stata quella del passaggio dall’IMU e la TASI che ha sottratto risorse (solo parzialmente restituite) che erano alla base del piano di riequilibrio.
Altro impatto negativo è dovuto dal decreto-legge n. 66 del 2014 che, all’articolo 47, disciplina il concorso delle province, delle città metropolitane e dei comuni alla riduzione della spesa pubblica, nell’ambito di un intervento di spending review. La durata del taglio era inizialmente fissata al triennio 2014-17, ma già con la legge di stabilità per il 2015 il periodo di vigenza del taglio veniva esteso al 2018. In conseguenza, la stessa norma dispone che il fondo di solidarietà comunale (FSC) sia ridotto di importi equivalenti per ciascuno degli anni dal 2014 al 2018”.
Ciò nonostante, il bilancio che sarà portato, a breve, in consiglio comunale, presenta la razionalizzazione di alcuni costi e, al tempo stesso, nuovi investimenti a favore della cittadinanza, con vantaggi importanti per l’intera collettività: il pagamento della TARI di quest’anno, ad esempio, sarà ridotto in modo sensibile per le famiglie (circa il 15% rispetto all’anno precedente) grazie ad una eccellente quota di raccolta differenziata che riduce il conferimento e, quindi, il costo in discarica dei rifiuti solidi urbani. “Tuttavia, resta ferma – ha concluso Mastrangeli – anche in prospettiva, la necessità da parte degli organi governativi di trovare soluzioni adeguate su uno strumento, quale quello del piano di riequilibrio, che abbia concreti vantaggi nella sua scelta in luogo del dissesto, evitando che ogni normativa legislativa indirizzi nuove criticità e sacrifici nei confronti di tali enti, già esposti in termini economico-finanziari, attraverso continue riduzioni di entrate e di spese”.