Una folla festante e allegra, stimata attorno alle 16.000 persone, ha pacificamente invaso, infatti, il capoluogo ciociaro per partecipare alla celebrazione, goliardica e suggestiva al medesimo tempo, del rito che si ripete ormai da 220 anni. Il martedì grasso ha visto la sfilata dei caratteristici carri, che ha coinvolto la parte inferiore della città. Nel primo pomeriggio, come da tradizione, il corteo allegorico si è ricongiunto con quello storico, al grido di essegliè-essegliè-essegliè, scandito da radecari e pantanari. Danze, circoli, risate, simpatiche maschere, un nutrito gruppo di figuranti e tanta musica hanno accompagnato l’incedere festoso dei partecipanti, che hanno rinnovato l’antichissimo rito collettivo di Rinascita e purificazione, goliardico, felicemente dionisiaco, del Carnevale frusinate, inserito, ormai, tra i carnevali storici più importanti d’Italia.
Si è conclusa, con il “sacrificio” del generale Championnet, una settimana di festeggiamenti contraddistinta da grande partecipazione popolare, senza distinzione di età. Grande successo hanno infatti riscosso le visite al museo del carnevale (presso l’ex Mattatoio) con le scolaresche e i centri anziani del capoluogo, il “fini-fini party”, la sfilata delle mascherine (dedicata ai più piccoli), il veglione di beneficenza alla Villa comunale, la visita del generale Championnet nelle case famiglia della città, lo spettacolo in compagnia della pungente ironia di Maria Nicola. Apprezzatissime anche le novità introdotte lo scorso anno e ormai eventi consolidati anche per questa edizione: la matinée in disco per i giovani e la radicata delle criature.
“Una festa, quella del Carnevale – ha dichiarato il sindaco, Nicola Ottaviani – che ha celebrato l’orgoglio identitario di appartenere a questa terra. Da frusinati, siamo fieri delle tradizioni che esprime la nostra ‘ciociarità’, un modo di essere che appartiene a chi è nato qui o a coloro che sono innamorati di questa terra, pur non essendovi nati”.