Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frosinone unitamente ai militari della Stazione di Frosinone, hanno fatto piena luce sugli eventi accaduti intorno alle ore 19:00 del 17 aprile scorso in via Maria. In quel tardo pomeriggio, la Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Frosinone, riceveva una telefonata che segnalava il tentativo di rapimento di un bambino, ad opera di una persona di colore. Il piccolo, di 8 anni, appena rientrato da una partita di calcio, con indosso ancora il completino sportivo, dopo essersi recato nell’azienda familiare se ne stava tornado da solo a casa, che si trova adiacente all’azienda a 20 metri circa.
In quel brevissimo tratto di strada, percorso solitamente e tranquillamente, praticamente di fronte al portone il piccolo veniva spaventato da un’auto di piccola cilindrata, con a bordo due uomini, che si accostava, a brevissima distanza da lui, e dal cui lato destro scendeva, in modo repentino, una persona di colore che agli occhi del bimbo, poiché anche appariva agitata, è sembrata intenzionata a volerlo rapire. L’auto sempre a dire del bimbo poi ripartiva in direzione nord, mentre lui si rifugiava di corsa nell’azienda paterna. Il personale dell’Arma immediatamente accorso sul posto, già nei primissimi momenti, analizzando le dichiarazioni dei presenti e alcune immagini di circuiti di videosorveglianza privata, intuiva che la vicenda potesse essere un banale equivoco.
Al fine comunque di escludere ogni possibile eventualità, veniva condotta un’attività investigativa, che anche grazie al supporto della famiglia del piccolo, permetteva di risalire all’identità delle due persone a bordo dell’utilitaria e dell’esatta dinamica dell’evento. Quella sera infatti un uomo mentre era alla guida di una Fiat Punto attraversando Piazza De Mattaehis in direzione via Maria, notava un suo amico che si stava incamminando verso casa a piedi con pesanti buste della spessa, quindi decideva di dargli un passaggio sino alla sua abitazione che si trova proprio davanti a quella del bambino, una volta giunto nei pressi della casa azionando l’indicatore di direzione destro si accostava facendo scendere l’amico, il quale lavorando come operaio edile in questo periodo ha già la pelle brunita dal sole.
Ne l’operaio ne l’amico si sono accorti che il piccolo si fosse spaventato, quindi uno ripartiva mentre l’altro attraversando di corsa la strada se ne andava a casa. Quindi come reputato subito dai militari operanti l’evento, ora chiarito, non era affatto un tentativo di rapimento, ma un semplice fraintendimento della realtà da parte di un bambino.