Ospite della “Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” che si è svolta ieri mattina al Teatro Nestor di Frosinone è intervenuto il centrocampista ciociaro Mirko Gori che è stato uno degli ospiti di punta della riuscitissima manifestazione.
Il centrocampista del Frosinone Calcio ha parlato della sua storia davanti a più di 500 bambini delle scuole cittadine accorsi in massa alla manifestazione. “Da bambino il mio campetto della parrocchia era come San Siro e sabato sera sarò di nuovo lì per giocare una partita con il Frosinone. A quei tempi bastava poco per poter giocare a calcio con gli amici. Un paio di sassi per costruire una porta e poi un pallone e la possibilità di poter condividere del tempo prezioso con gli amici d’infanzia. Oggi, nella società di adesso, quello che manca è proprio questo. Incontrare amici, chiacchierare, vedersi, fare le cose semplici… l’augurio che posso farvi è di ritrovare questo tipo di cose. Io sono partito dalle cose semplici e sono arrivato dove sono adesso grazie al sacrificio. Ho iniziato a giocare nel Tecchiena e poi, quando qualcuno fortunatamente mi ha notato, ho iniziato ad alzare l’asticella finendo anche lontano da casa a 17 anni. E’ stato tutto complicato ma non ho mai mollato perchè volevo inseguire il mio sogno. Ho continuato a lottare e sono riuscito a vincere dei campionati con la squadra per la quale tifavo da bambino e ora sono di nuovo in serie A, sabato sarò di nuovo a San Siro e realizzeró un altro piccolo sogno”.
Alla fine del discorso ci sono stati applausi a scena aperta, il giusto riconoscimento che i bambini hanno voluto porgere ad un ragazzo che col sacrificio ha realizzato i propri sogni.
Massimo Papitto