Sabato 30 giugno u.s., presso la chiesa collegiata di S. Michele Arcangelo, si è tenuta una significativa cerimonia per l’avvenuto restauro dell’antico organo “Spadari”, risalente alla prima metà del secolo diciottesimo.
La comunità di Vico nel Lazio torna così a fruire di un altro gioiello del suo ricco patrimonio artistico. Questa volta, come ha sottolineato il parroco Don Luigi Battisti, sono stati gli stessi parrocchiani a sentire il bisogno di riavere nella liturgia il suono di un organo ormai silenzioso da oltre 70 anni.
L’Italia, come sappiamo, è ricca di opere d ‘arte da restaurare – sostiene il Dirigente Scolastico Giulio M.Giacomini, componente il comitato promotore – e non sempre le risorse finanziarie dello Stato sono sufficienti a soddisfare l’elevata richiesta di recupero del patrimonio artistico. Così i cittadini più sensibili, l’Amministrazione Comunale, la BANCA POPOLARE del frusinate ed altri sostenitori hanno assicurato la necessaria risorsa economica per tale intervento.
Parole di apprezzamento sono state espresse anche dal sindaco Claudio Guerriero, il quale ha assicurato che l’Amministrazione comunale, pur con le poche disponibilità, sarà sempre al fianco di quanti operano per dare lustro al proprio paese.
Lo storico locale, Salvatore Jacobelli, ha invece ricordato che già in precedenza il Prof. Natale Tomei aveva segnalato all’allora parroco Don Rinaldo Pelone di adoperarsi per il recupero dell’organo. E’ passato qualche decennio e finalmente altri hanno dato seguito a quella segnalazione.
E’ stata quindi la volta del restauratore Prof. Giuseppe Lucca, già docente presso il Conservatorio musicale di Perugia, il quale ha illustrato con dovizia di particolari il lavoro svolto, facendo anche vedere la corrispondente documentazione fotografica. Per rendere l’idea del cattivo stato in cui si trovava l’organo, il prof. Lucca ha riferito di aver adoperato ben quindici litri di antitarlo.
Infine, emozionante è stata la presenza del tenore francescano di Assisi, frate Alessandro, per le sue lodi rivolte al Signore ed a S. Francesco, applaudite dal numeroso pubblico intervenuto per la circostanza.