All’ultima Vuelta di Spagna il grande ciclista britannico aveva nelle urine il doppio del limite consentito di salbutamolo, una sostanza per chi soffre d’asma: ora rischia una squalifica
Il ciclista Britannico Chris Froome è stato trovato positivo a un controllo antidoping durante l’ultima Vuelta di Spagna, la gara ciclistica a tappe che ha vinto lo scorso settembre.
La notizia è stata data dal Guardian e da Le Monde mercoledì mattina ed è stata confermata poco dopo dall’UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale. In un test eseguito lo scorso 7 settembre, nel sangue di Froome è stato trovato un valore della sostanza salbutamolo (un broncodilatatore) che era doppio rispetto a quello consentito dai regolamenti. Al momento, spiega il Guardian, non sono stati ancora presi provvedimenti nei confronti di Froome, che era stato informato della cosa il 20 settembre.
L’UCI ha detto che Froome non è per il momento stato sospeso perché, soffrendo d’asma (e a volte usa l’inalatore anche in gara), aveva il permesso di assumere certe dosi di salbutamolo. Nel caso avesse trovato una diversa sostanza dopante, l’UCI avrebbe invece potuto procedere con una “sospensione provvisoria obbligatoria”. Per evitare una squalifica dovrebbe però spiegare perché il valore di salbutamolo nelle sue urine era più alto del consentito.