Ci avviciniamo a grandi passi verso la stagione dei pagamenti dei tributi comunali sugli immobili ed è tempo di bilancio comunale nel quale bisognerà anche decidere quelle che saranno le aliquote, le detrazioni e le esenzioni relative alle famigerate IMU e TASI che tanto spaventano, giustamente, i nostri concittadini.
Oltre a sperare che le aliquote possano essere diminuite considerato che l’anno scorso sono state complessivamente pari al 10,85 % ( quasi al massimo consentito ), in questo mio intervento vorrei focalizzare l’attenzione su alcune incongruenze che sono emerse lo scorso anno in sede di prima applicazione della TASI :
1 ) Innanzitutto, con la detrazione di € 25 per ogni tipo di abitazione prima casa , si è verificato che i proprietari di immobili con rendita fino a circa 450 € hanno pagato in termini percentuali di più , rispetto alle annualità precedenti, rispetto ai possessori di abitazioni con rendita più elevata e quindi di pregio superiore. Sarebbe il caso di prevedere detrazioni a scaglioni rispetto alla stessa rendita catastale, così come molti comuni hanno fatto.
3) Sarebbe altresì auspicabile , specialmente in questo periodo di congiuntura economica , che la detrazione per i figli sia limitata a quelli disoccupati e non a tutti indistintamente fino al raggiungimento del 26° anno di età. In tal modo, con il risparmio ottenuto, si potrebbe addirittura prevedere un aumento della detrazione stessa e venire incontro alle famiglie in difficoltà.
2) Lascia alquanto a desiderare la detrazione per chi, commerciante o artigiano , può beneficiare di una riduzione se conduce direttamente l’immobile di sua proprietà. Succede infatti che i pochi fortunati risparmiano pochi euro mentre chi già paga un canone di locazione è costretto anche a pagare il 20 % di TASI. Allora se si vuole andare incontro indistintamente agli operatori economici lo si deve fare per tutti riducendo, ad esempio, la tariffa della TARSU !!!
3 ) L’obbligo, poi, per gli inquilini di versare il 20 % di TASI non solo costringe questi ad avvalersi di qualcuno che gli predisponga il calcolo ma mette in seria difficoltà l’ Ufficio Tributi costretto a incamerare migliaia di dati a fronte di un gettito minimo .
Ma in ultimo vorrei per l’ennesima volta invitare gli amministratori , nell’epoca del telematico , a mettere in rete il servizio, compreso la modulistica necessaria, per cui ognuno possa calcolare comodamente da casa e senza incorrere in errori il proprio importo da pagare . So bene come questa sia una cosa fattibile da cui l’ente potrebbe solo trarne benefici per vari aspetti ma che andrebbe incontro alle esigenze del contribuente, che , non dimentichiamolo, è la vera “ vittima tributaria “ di questo sistema !