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Alatri – Il sindaco Morini chiarisce e rassicura la cittadinanza sul “Piano di riequilibrio” e sulla momentanea difficoltà di cassa

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Si fa tanto parlare di pre – dissesto e di Crak, da parti diverse e alcune legittimamente interessate a valutazioni politiche, ma, per ristabilire un clima di serenità tra i miei Concittadini, che è la cosa che mi preme di più, ritengo  opportuno fare un minimo di chiarezza.


 

Anzitutto analizziamo insieme la situazione economica finanziaria del Comune: bene il Comune di Alatri è un ente strutturalmente sano, fatto certificato dal Collegio dei Revisori del Conto e dagli atti di programmazione e rendicontazione economica.

Il Comune di Alatri ha una momentanea difficoltà di cassa.

Di certo con una situazione lontana, anni luce, o meglio decine di milioni di euro, da quella di altri comuni come Frosinone, che nel 2013 ha chiesto il piano di riequilibrio, o ancora Cassino i quali avevano problemi di indebitamento strutturale e difficoltà a quadrare i conti anche per la competenza.

Il problema che vive il nostro comune è simile a quello di una impresa che, come purtroppo è accaduto spesso in questi anni di congiuntura economica, non riesce più pagare i fornitori perché i suoi clienti non la pagano. L’imprenditore  deve continuare a garantire ai suoi dipendenti il salario e per questo, continua a produrre; fino a trovarsi nella condizione di non poter onorare lui stesso gli impegni con i suoi fornitori. Il Comune di Alatri, si trova esattamente in questa condizione: a fronte di una esposizione complessiva accertata, verso i fornitori di circa 6.000.000 di euro, il nostro Ente, oltre una storica difficoltà ad incassare i tributi Comunali che parte dagli inizi degli anni 2000, deve incassare circa 3.000.000 di euro da ACEA ATO5, più di un milione di euro dalla Regione e in più tutti i coattivi emessi da Equitalia fino al 2015, ammontano circa a 8.000.000 di euro.

Nonostante i nostri sforzi in questi anni di lavoro che ci hanno visto ridurre la spesa corrente di circa 600.000 euro l’anno, non siamo riusciti a tamponare la marea nera di crediti non riscossi. Inoltre c’è da considerare che in questi anni abbiamo ricostituito interamente il capitolo dei fondi vincolati che vale per un attivo di 4 milioni di euro circa.

Ora, seguendo sempre l’esempio di questa azienda,  cercherò di chiarire che cosa è il piano di riequilibrio: l’imprenditore, posto davanti a questa situazione, ha tre scelte: la prima fare finta di niente e continuare a produrre e generare costosissimi debiti a breve scadenza, fino ad arrivare al fallimento totale; la seconda è quella di rinunciare e dichiarasi da subito fallito, rinunciando contestualmente ad ogni responsabilità verso i creditori, verso i suoi dipendenti e verso la sua azienda; la terza, quella più coraggiosa, è di rimboccarsi le maniche, mettersi al lavoro per efficentare i suoi metodi di produzione  ed onorare i suoi impegni con i fornitori, ricorrendo ad un prestito d’onore, a lungo termine e soprattutto non oneroso,  che gli consentirà di portare a termine il piano di efficentamento.

Ecco, il piano di riequilibrio pluriennale a cui intendiamo fare ricorso, come previsto dall’art. 243 bis del TUEL, è proprio questo: attraverso una deliberazione di consiglio, faremo un piano decennale di rientro da questa situazione di difficoltà (il piano di efficentamento della nostra azienda) e quindi chiederemo al Ministero l’accesso al fondo di rotazione per avere la liquidità necessaria a onorare gli impegni con i fornitori. Ciò comporterà una riduzione del 10% della spesa per i servizi, peraltro già ampiamente prevista nel bilancio pluriennale e una riduzione per i trasferimenti pari al 25%. In parole povere per i cittadini di Alatri si potranno avere ripercussioni esclusivamente per quanto riguarda le tariffe dei servizi a domanda individuale, quali mensa e trasporto scolastico e nido, per i quali servizi stiamo già pensando di trovare formule gestionali alternative che consentano di tutelare al massimo i concittadini che ne fruiscono e i lavoratori addetti.

Debbo dire con chiarezza che il livello di imposizione fiscale comunale non subirà aumenti in quanto le aliquote applicate sono già in linea con le disposizioni normative vigenti.

Questo è quanto. Certo, non sarà semplice, ne siamo consapevoli, ma cercheremo di continuare ad amministrare questa Città onorando, come sempre, l’impegno con la maggioranza degli elettori che democraticamente ci hanno scelto, in un auspicabile clima di ritrovata serenità e collaborazione di tutta classe politica locale, per il bene di Alatri.