Dopo i tanti appelli mirati alla salvaguardia del Portico di Betilieno Varo che , con il passare del tempo , si sta degradando sempre più complice il totale disinteresse di chi ne è chiamato alla salvaguardia, mi duole sottolineare un’altra grave criticità che sta interessando in questo caso la nostra Acropoli . Questa la nota dell’ex amministratore Maurizio Cianfrocca in una nota – “Mi riferisco, in modo specifico, al famoso “ scalone “ della Porta Maggiore ; infatti quasi tutte le pietre che compongono i gradini si sono praticamente “ scollate “ , si muovono paurosamente con il normale calpestio di chi le scende o le sale , tanto che ad oggi rappresentano un serio pericolo per l’incolumità.
Cause principali di questo stato di cose sono sicuramente le abbondanti piogge cadute in queste ultimi stagioni e che, nella totale assenza di regimentazione delle acque , si incanalano sistematicamente dal piazzale all’imbocco della scalinata così da formare una vera e propri cascata naturale i cui effetti negativi si possono notare ad occhio nudo.
Orbene , messo da parte l ‘ intervento per la riqualificazione dell’ Acropoli, per il quale era già stato richiesto un mutuo e che prevedeva, fra le altre cose, anche un intervento che riguardava lo smaltimento delle acque piovane , penso che sia arrivato il momento di affrontare questa problematica con decisione e tempestività perché, oltre alla scalinata, molti sono i danni che la acque stanno pian piano causando a molti tratti delle nostre amate mura .
Dalla famosa delibera del Consiglio Comunale ( n° 33 del 10 settembre 2012 ) con la quale si decise l’acquisto dei locali del palazzo Gottifredi, si evince che parte dei fondi destinati alla “ Riqualificazione dell’ Acropoli e sue adiacenze , furono dirottati in quanto , recita testualmente l’atto “ è emersa la volontà dell’ Ente di riconformare, a seguito di sopravvenute nuove esigenze, il progetto ………… rimandandone la realizzazione “.
Ecco , tutte le persone che hanno a cuore l’Acropoli ed il suo destino sono ansiosi nel vedere quanto prima la “ riconformazione “ del progetto ma soprattutto la sua realizzazione. Ne va del futuro di questo enorme patrimonio che noi tutti abbiamo il dovere di salvaguardare” .