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Confartigianato -Il presidente Cestra denuncia: cresce la concorrenza sleale del sommerso, ridurre tasse e burocrazia per contrastare il fenomeno

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“La concorrenza sleale del sommerso è un fattore di blocco dello sviluppo che spiazza le imprese oneste attraverso diversi meccanismi che provocano danni enormi a chi lavora nella totale trasparenza”.


 

A denunciarlo è Augusto Cestra, presidente della Confartigianato Imprese Frosinone, che più volte, e da anni, è intervenuto per puntare il dito contro il grave fenomeno. L’occasione per tornare sul problema è stato uno studio della Confartigianato nazionale che ha evidenziato numeri preoccupanti: sulla base degli ultimi dati disponibili sui conti nazionali, infatti, è emerso che nel 2014 erano 3 milioni e 667 mila le unità di lavoro in condizione di non regolarità, occupate in prevalenza come dipendenti, con 2 milioni e 595 mila unità, a cui si aggiunge 1 milione e 72 mila unità di lavoro indipendente irregolare.

E’ pari al 15,7% il tasso di irregolarità – calcolato come incidenza delle unità di lavoro non regolari – con un trend di salita negli ultimi quattro anni nei quali è salito di 1,2 punti, raggiungendo il massimo degli ultimi dieci anni; il tasso di irregolarità totale è composto dal 16,2% di lavoro dipendente irregolare e dal 14,8% di irregolarità nel lavoro indipendente, equivalente ad 1 milione e 72 mila unità indipendenti irregolari.

“Una situazione molto pesante – rincara la dose Cestra – che si ripercuote pesantemente su tutto il comparto produttivo e in specie sull’intero settore delle piccole imprese”

Ma come uscirne? Per il presidente provinciale di Confartigianato la strada, già più volte indicata negli anni passati e a vario livello, è una sola: “Ridurre la pressione fiscale, ormai insopportabile, e snellire quel mostro chiamato burocrazia. La nostra associazione ha ricorrentemente denunciato il peso negativo del lavoro irregolare, indicando nel contempo come soluzione il drastico taglio delle tasse e la riduzione dei lacci e lacciuoli burocratici che rendono arduo riuscire a fare impresa, ad aprire una nuova attività e a portarla avanti. Di qui – ha concluso Cestra – la decennale battaglia della Confartigianato, che si appella a tutte le forze politiche e istituzionali affnché, ai vari livelli, si attivino per andare incontro alle richieste delle imprese e dei lavoratori del settore artigjanale, ma non solo”.