HOMEPAGE POLITICA Frosinone – Ottaviani: sindaci esasperati da Acea e dai politici da strapazzo

Frosinone – Ottaviani: sindaci esasperati da Acea e dai politici da strapazzo

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“La decisione assunta dall’assemblea dei sindaci – ha dichiarato il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani – rappresenta sicuramente un momento storico ed epocale nei rapporti tra i comuni e l’attuale gestore idrico. Per la prima volta, è passato il principio, peraltro già disegnato dalla legge e dalla Corte costituzionale, che la tariffa del servizio non è assimilabile ad una tassa, ma deve essere commisurata effettivamente alla quantità degli investimenti ed alla qualità del servizio stesso.


 

Tenendo presente che l’assemblea dei sindaci aveva precedentemente votato le contestazioni sugli inadempimenti al gestore idrico, poi la stessa assemblea non avrebbe potuto votare in alcun modo gli aumenti della tariffa, nelle more della procedura di verifica, perché di norma non viene ulteriormente pagato o finanziato chi si ritiene che sia inadempiente.

Purtroppo, questi elementi molto semplici e di buon senso sembra che non vogliano essere compresi da una parte del sistema politico che, ancora oggi, continua a gozzovigliare nella nostra provincia. Il problema non ruota, semplicemente, attorno alla crisi del sistema dei partiti, che rimangono essenziali nella vita di partecipazione democratica del Paese, ma coincide con la crisi esistenziale in cui continua a sprofondare una parte importante della classe dirigente degli stessi partiti, che vive di selfie e di abbronzature dorate, anche dalle nostre parti.

Sarebbe stato illogico e non spiegabile agli utenti del nostro territorio, del resto, votare l’ulteriore aumento della tariffa, prima della verifica sugli inadempimenti, tenuto conto del fatto che il Comune di Roma, azionista di maggioranza di Acea, ha differito gli stessi aumenti al prossimo anno, senza alcuna motivazione tecnica o giuridica. I sindaci che hanno reso possibile questo contraddittorio forte con Acea, votando il blocco temporaneo della tariffa, meritano sicuramente un tributo di libertà e di sensibilità da parte dei territori di riferimento.

Un capitolo certamente triste, invece, può essere dedicato ad alcuni politici provinciali, che sono stati presenti all’assemblea dell’Aato, per vigilare sul voto di quelli che ritengono i ‘loro’ sindaci. Quei politici non hanno capito che i sindaci non sono di loro proprietà, perché tutti i sindaci, di centro, di sinistra o di destra, appartengono solo al territorio che li ha eletti e delegati a rappresentarlo, soprattutto quando vengono trattate materie particolarmente sensibili, come quelle dell’acqua, della sanità e dei rifiuti.

Si rassegnino, allora, questo è il sale della democrazia. Mi viene da sorridere a pensare come, nelle prossime ore, quegli stessi politici stiano rischiando di essere strattonati per l’orecchio da alcuni vertici di Acea, più o meno come avveniva nella saga cinematografica di Pierino, quando Lino Banfi dava uno scappellotto ad Alvaro Vitali, all’uscita del primo giorno di scuola, chiedendogli cosa avesse combinato.

Per non parlare, poi, del goffo tentativo in extremis di far uscire dall’aula dell’assemblea alcuni sindaci e far mancare il numero legale, allo scopo di assecondare l’aumento della tariffa. Del resto, Dante riteneva che peggio dei paurosi potevano esserci solo gli ignavi”.