HOMEPAGE CRONACA Alatri – Biodiversità e agricoltura del Lazio, la città ricca di risorse...

Alatri – Biodiversità e agricoltura del Lazio, la città ricca di risorse naturali

1362
CONDIVIDI

Come testimoniano le mura megalitiche, Alatri è un territorio antico che affonda le sue radici nella preistoria di questi luoghi e della sua gente, ricco di risorse naturali (come l’acqua) e di specie animali e vegetali che hanno accompagnato da secoli ovvero millenni i suoi abitanti sfamandoli e nutrendoli.


 

Alcune specie si sono preservate fino ad oggi, ma vanno tutelate, fatte riprodurre ed espandere.

Le specie antiche locali con le loro caratteristiche organolettiche e nutraceutiche rappresentano una risorsa vitale per l’alimentazione dell’umanità contemporanea, la quale ha cominciato con evidenza a non tollerare più molti prodotti frutto di processi di miglioramento genetico e coltivazioni intensive imposti dal mercato, che ha indirizzato i consumi solo su poche specie e varietà. Di conseguenza le numerose risorse genetiche locali tipiche sono state abbandonate e sono a rischio di estinzione (erosione genetica).

E cosa dire della bellezza e particolarità estetica che le contraddistingue relativamente a forme, colori, profumi con beneficio anche per l’anima?

E’ da sottolineare inoltre l’importanza che esse rivestono in quanto adattate all’habitat e tolleranti alle avversità pedoclimatiche.

La Convenzione di Rio sulla Diversità Biologica (CBD), nell’ambito del summit mondiale del 1992, ha dato l’avvio ad una serie di iniziative di ricerca e conoscenza sistematica e scientifica aventi come scopo l’attuazione dei principi sottoscritti dai vari paesi e riguardanti in primis la tutela e la conservazione delle specie vegetali ed animali autoctone.

L’Italia successivamente ha aderito alla Convenzione ed ha adottato tutte le misure necessarie per l’individuazione e catalogazione delle risorse genetiche locali.

La Regione Lazio ne ha fatte proprie le istanze e gli obiettivi emanando la legge regionale 1 marzo 2000  n. 15  “Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario”  ed affidandone all’ Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), Ufficio Biodiversità, l’attuazione.

L’ARSIAL si occupa della ricerca e dell’indagine conoscitiva, nonché della conservazione, attraverso diversi strumenti, fra cui il Registro Volontario Regionale. Quest’ultimo è il repertorio ufficiale dove vengono iscritte, previo parere di due commissioni scientifiche, le risorse genetiche autoctone di interesse agrario a rischio di erosione genetica. Si occupa altresì di erogare sussidi, attraverso i fondi previsti nel Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2021 recentemente approvato dalla Comunità Europea, a chi s’impegna ad allevare e/o coltivare le risorse genetiche tutelate. 

Le risorse ammesse a contributo per la Regione Lazio sono sia vegetali che animali ed in particolare fruttiferi, ortaggi e varie specie animali iscritte al Registro Volontario Regionale, reperibile sul sito dell’ARSIAL,  settore Biodiversità (www.arsial.it).

 RISORSE GENETICHE DEL  LAZIO ISCRITTE AL REGISTRO VOLONTARIO REGIONALE

 

ARBOREE ERBACEE ANIMALI
Albicocco 2 Fragola 1 Bovino 1
Azzeruolo 1 Aglio* 2 Asino* 4
Castagno 1 Pomodoro 3 Cavallo 7
Ciliegio 14 Peperone* 1 Capra* 4
Melo* 36 Zucchino 1 Pecora* 2
Melograno 4 Sedano 1 Suino* 3
Nocciolo 3 Carciofo 2 Pollo 1
Olivo* 13 Finocchio 1 Fauna ittica* 3
Pero* 23 Fagiolo* 15
Pesco 4 Cece 1
Susino* 4 Lenticchia 3
Vite da vino* 29 Farro 2
Uva da Tavola 3 Mais 1
Visciolo 1
Totale        13            138 13 34 8 25

(*) = Risorse  iscritte anche per la Provincia di Frosinone

 

VARIETA’ DI FRUTTIFERI REPERITE NEL TERRITORIO DI ALATRI

MELE PERE SUSINE UVA DA VINO  VISCIOLE
*Rosa piatta ciociara *Abitir Regina Tagliafer Visciola ciociara
*Rosa di Alatri *Bottiglia Verdacchia
Favarola *Capattèra Coscia di monaca
Cucuzzara Recinella nera
*Sellecca
Spadona di Alatri
Uauosa
Uccon
Urgnina

(*) = Varietà   iscritte al Registro Volontario Regionale

 

 

A cura di Maria Vittoria Scrocchia  e  Renato Pavia (pavia.renato@tin.it)