Andrà in scena venerdì 18 marzo alle 21 all’auditorium comunale “Colapietro” lo spettacolo “Avrei voluto essere Pantani”, di Rapsodie production in collaborazione con Teatroavista.
Scritto e interpretato da Davide Tassi, con la partecipazione straordinaria di Alessandro Donati e la regia di Francesca Rizzi, lo spettacolo è un vero e proprio atto di denuncia nei confronti del doping e del “Sistema” che da anni lo incentiva e lo protegge. Un “sistema” che ha riempito recentemente le cronache mondiali in seguito alla vicenda che ha visto protagonista la tennista Maria Sharapova e le nuove rivelazioni su Pantani stesso. Un sistema fatto da medici sportivi, allenatori, istituzioni sportive, multinazionali farmaceutiche e sponsor che usano il doping e la salute dell’atleta per i propri interessi. Marco Pantani è una delle vittime di questo sistema, una vittima eccellente, un eroe tragico che, dopo essere stato portato a livelli di popolarità che vanno oltre il ciclismo e lo sport, viene usato dalla stampa e dalle federazioni prima per mostrare i muscoli nei confronti di una fantomatica lotta al doping e poi per continuare a spremere l’immagine del “Pirata” fino all’ultima goccia.
Pantani, diversamente da tanti altri ciclisti, non riesce ad accettare di essere strumento, vorrebbe ribellarsi al sistema ma non ne ha la forza e si perde nel buio della depressione e della cocaina, fino ad annientarsi, fino a distruggere l’icona e con essa l’uomo. Accanto a Davide Tassi, in questo lungo viaggio, c’è Sandro Donati. Personaggio famosissimo, prima come allenatore della nazionale di atletica e oggi come vera e propria icona mondiale della lotta al doping, (attualmente è consulente della WASA – l’Agenzia statunitense antidoping – ed è allenatore del marciatore Alex Schwazer) Donati ha collaborato alla stesura del testo e, nello spettacolo, interpreta se stesso in un passaggio cruciale. Disegno luci Paolo Russo, aiuto regia Elena Stabile.
Lo spettacolo fa parte della rassegna “Nuovi linguaggi” (dedicata alla drammaturgia contemporanea) dell’Officina culturale “Casa d’arte” di Errare Persona, realizzata in partnership con il Comune di Frosinone, con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Roma e il contributo della Regione Lazio.