HOMEPAGE POLITICA Alatri – Maurizio Maggi soddisfatto della legge di stabilità che riguarda il...

Alatri – Maurizio Maggi soddisfatto della legge di stabilità che riguarda il servizio idrico integrato

622
CONDIVIDI

Il Consigliere Comunale del Partito Democratico Maurizio Maggi esprime grande soddisfazione in merito alle direttive date dal Governo Renzi e a quanto legiferato dal Parlamento nel collegato alla legge di stabilità 2016 sulla questione del servizio idrico integrato.


 

Il consigliere Maggi afferma: “Dopo tantissime battaglie intraprese in questi anni da noi amministratori, da comitati e da tanti cittadini finalmente il Parlamento ha emanato una legge che toglie ogni dubbio sul fatto che l’acqua è un bene essenziale per la vita. La legge n. 221 del 28 dicembre 2015 agli articoli 60 e 61 è chiara e recita: ” Al fine di garantire l’accesso universale all’acqua, assicura agli utenti domestici del servizio idrico integrato in condizioni economico-sociali disagiate l’accesso, a condizioni agevolate, alla fornitura della quantità di acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali, ecc. l’art. 61 cita ……adotta direttive per il contenimento della morosità degli utenti del servizio idrico integrato, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, assicurando che sia salvaguardata, tenuto conto dell’equilibrio economico e finanziario dei gestori, la copertura dei costi efficienti di esercizio e investimento, garantendo il quantitativo minimo vitale di acqua necessario al soddisfacimento dei bisogni fondamentali di fornitura per gli utenti morosi”.

Non si può – continua il consigliere Maggi – pensare di sfruttare l’acqua semplicemente per interessi personali traendo grandi profitti e portando avanti una gestione disastrosa, credo che le iniziative intraprese in questi anni sia dall’amministrazione Morini che dal Partito Democratico verso il nostro gestore sia state di grande impatto, non ultimo i dati comunicati dalla STO dove si evince chiaramente il disservizio creato, perciò l’unica strada da percorrere è quella della diffida per poi passare successivamente alla risoluzione contrattuale affinché l’acqua torni ad essere pubblica”.