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SARA TERPINO, L’ARTISTA DI VICO NEL LAZIO DECOLLA A BRUXELLES

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Dalla Ciociaria a Bruxelles, dove oggi è riconosciuta e apprezzata come artista, tanto da partecipare ad una mostra Collettiva di artisti famosi presso la Galleria Art.47 di Glenn Bracke a Bruxelles. Sara Terpino, nativa del piccolo centro di Vico nel Lazio (Frosinone), ha creduto nel suo sogno con coraggio, e affronta ogni giorno, la grandi sfide e difficoltà di vivere e trasferirsi all’estero.
La storia
Frequenta prima il Liceo Artistico “Anton Giulio Bragaglia” e poi l’Accademia di Belle Arti “Pietro Tiravanti” di Frosinone la cui direttrice Loredana Rea, venuta a conoscenza dell’iniziativa, ne rimane entusiasta. Sara perfeziona la sua visione artistica in Inghilterra, scopre la passione per la terza dimensione in Polonia e ne definisce il completo interesse in Belgio, dove oggi vive e lavora. La mostra la nuovissima Galleria Art.47 ha aperto lo scorso 19 Gennaio, con un evento Vip a numero chiuso; dal 20 Gennaio 2023 è aperta al pubblico ed è possibile visitarla tutti i giorni dalle ore 11 fino alle 19. Il nome della Galleria Art.47 prende semplicemente spunto dal numero civico della famosissima strada delle Gallerie di Bruxelles, Rue de la Madeleine.
L’emozione di Sara
<Sono l’unica artista italiana, la più giovane della collettiva e l’unica donna ad esporre sculture in bronzo. Chi espone con me, ha già avuto importanti esperienze del mondo dell’arte; c’è anche chi partecipa da anni alla Brafa Fair, una delle fiere d’arte annuali più prestigiose al mondo che si sta tenendo proprio in questi giorni a Bruxelles>.
Poi racconta. <A causa della pandemia sono rimasta ignota al pubblico – ricorda l’artista – ho sempre realizzato opere che sono rimaste nell’attività di lavoro o tra le mura di casa mia. È proprio sul luogo di lavoro che incontro il Gallerista, che nota fin da subito le mie capacità manuali nel modellare la tipica cera necessaria alla realizzazione di sculture in Bronzo nella tecnica della Cera Persa>.
Il senso delle opere
L’artista ha sempre lavorato intorno al tema del trauma. Prima del suo trasferimento all’estero, si interessava alla particolare tematica dell’identità di genere e a tutti quegli impulsi estremi che spingono un individuo, uomo o donna, a cambiare il proprio corpo e il proprio sesso, al fine di ripristinare o raggiungere quell’equilibrio. La scelta di lavorare all’estero e di trasferirsi in concomitanza con lo scoppio della pandemia di Covid-19 però, porta l’artista oggi a raccontare un’altro genere di trauma, quello del tutto personale; lontana da casa e dai propri cari, le opere esprimono la difficoltà di adattamento dell’artista che vive in un luogo e in un tempo a lei ormai estranei…
Giovane, e con una lunga carriera artistica di fronte a lei, oggi Sara porta in alto la Ciociaria e l’educazione artistica Italiana a livello internazionale nella nostra Capitale Europea!