Montagne, fiumi, paesi. All’interno di una cartina inerente il Friuli Venezia Giulia è presente un vasto campionario di errori.
Un sussidiario di quinta elementare pieno di errori sul Friuli Venezia Giuia e diffuso in tutta Italia. Recentemente qualche genitore, buttando un occhio sul libro, dev’essere letteralmente trasecolato. Facendo attenzione alla cartina geografica del Friuli Venezia Giulia riportata su “Everest, sussidiario delle discipline n.5”, edito dal Gruppo editoriale Raffaello, si scoprono una decina di clamorosi errori “geografici”.
La scoperta è stata rilanciata dalla pagina Facebook intitolata “Manovali per l’Autonomia”, che ha invitato i propri follower ad osservare bene l’immagine e a riconoscere gli svarioni più evidenti, il più eclatante dei quali è la definizione della Pianura friulana come “Pianura veneta”. Gli altri? Le Alpi Giulie sono state messe al posto delle Prealpi Giulie; sono assenti, invece le Dolomiti Friulane; un altro sbaglio incredibile è rappresentato dal fatto che l’Isonzo passi per Cividale al posto del Natisone; il Timavo, inoltre, viene messo al posto del Vipacco e la Sella di Camporosso è stata spostata a Coccau. Manca Palmanova, ma è presente il lago del Vajont, oramai ridotto ad un piccolo specchio d’acqua – situato sotto l’abitato di Erto – dopo le vicende note della famosa diga.
«Su questa cartina, evidentemente redatta senza una sufficiente cultura storica e geografica della nostra terra, si educano le prossime generazioni – scrivono i referenti della pagina – .O meglio, si educano a sradicare qualsiasi radice, qualsiasi senso di identità e appartenenza. La scuola italiana non sta passando un buon momento, questo è noto a tutti. Meditando sulla superficialità di questa mappa, sugli strafalcioni contenuti, si resta incerti tra due opzioni. Sono la mediocrità e la banalità il motore primo, o c’è anche, a livello più nascosto, la deliberata volontà generale di allevare le giovani generazioni in modo da cancellare i legami di cultura e di appartenenza? Sia come sia, appare evidente che la prossima legislatura regionale debba avere come obiettivo prioritario il recupero della competenza scolastica, strappando questo settore alla malaccorta gestione statale.
E altrettanto evidentemente si evince, dalla massiccia risposta dei lettori, dalle tante condivisioni, che i nostri concittadini sono stanchi di tanto pressapochismo; stanchi di vedere sistematicamente calpestato il diritto primario a esistere. A questo siamo arrivati: a difenderci per non scomparire. Noi siamo qui, Manovali volenterosi, a combattere insieme a voi questa ultima, grande battaglia. Per vincerla».