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Il 2018 del Frosinone Calcio: dalla fantastica notte del 16 giugno alle difficoltà attuali

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FROSINONE, ITALY - JUNE 16: Players of Frosinone celebrate after winning the serie B playoff match final between Frosinone Calcio v US Citta di Palermo at Stadio Benito Stirpe on June 16, 2018 in Frosinone, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

L’anno del Frosinone Calcio è stato senza alcun dubbio entusiasmante nella prima parte. Il club ciociaro si è ripreso la massima serie al termine di una battaglia infinita e non solo sul terreno di gioco con il Palermo. L’importanza di aver investito sulle strutture sportive, il centro sportivo di Ferentino e poi il Benito Stirpe lo stadio di proprietà, il quarto in Italia, sono stati dei segni distintivi che alla lunga hanno fatto la differenza. La guida tecnica poi affidata ad un mister emergente e pieno di ambizione come Moreno Longo ha fatto il resto consegnando al Frosinone la sua seconda promozione in serie A della sua storia.

Batticuore serie A

Una serie A da batticuore dicevamo, bellissima e sofferta nella doppia finale playoff contro il Palermo dell’ex mai dimenticato Roberto Stellone e che ha consacrato Daniel Ciofani e compagni come la terza squadra cadetta ad approdare in A dopo Empoli e Parma. Un trionfo aspettato, sofferto e voluto, con il presidente Maurizio Stirpe che ha faticato a mantenere segreta la sua gioia: “Una vittoria strameritata che ci ripaga di tutti i sacrifici fatti in questi ultimi due anni. Bisogna saper perdere prima di saper vincere”. Parole sagge dopo aver imparato la lezione e rilanciato un progetto che a lungo termine si è rivelato vincente. La crescita del club ciociaro in questi anni è sotto gli occhi di tutti, i passi in avanti a livello sportivo sono andati di pari passo con quelli societari culminati con l’inaugurazione del Benito Stirpe, il quarto stadio di proprietà in Italia presente in questo momento, dopo lo Juventus Stadium, la Dacia Arena di Udine e il Mapei Stadium di Sassuolo. “Abbiamo raccolto quanto seminato in tutto il campionato di B – continua il presidente Maurizio Stirpe – e ritengo che anche durante i playoff, nell’arco delle due partite, siamo stati superiori al Palermo. Il merito è di tutta la squadra ma anche dei tifosi che nei momenti di difficoltà, che sono stati tanti, ci sono stati sempre vicini senza mai abbandonarci”.

Il capolavoro tecnico di Longo

Moreno Longo è stato l’artefice principale del ritorno in A del Frosinone. La sua preparazione, la sua gestione e la sua grande lettura delle situazioni di campo è stata l’arma vincente per poter fare scacco matto a tutte le altre pretendenti alla promozione. Lo stesso Longo quasi non credeva ai suoi occhi la sera del 16 giugno scorso quando il sogno era stato realizzato.  Il Frosinone era uscito dalla prigionia del sogno e lo aveva fatto grazie alla sua gestione perché dopo aver perso una promozione all’ultimo minuto contro il Foggia niente aveva più certezze. “Il vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”. Queste sono state le parole del tecnico a fine gara contro il Palermo. “Penso che questa frase rispecchi in pieno il nostro traguardo raggiunto. Un successo meritato perché a lungo siamo stati davanti al Palermo in campionato e meritavamo tutto questo. Dobbiamo essere tutti fieri dell’operato del presidente Maurizio Stirpe, numero uno di un club sano e con ambizione. Ringrazio, i miei giocatori, la mia famiglia e tutti quelli che ci hanno aiutato nei momenti più bui della stagione. Siamo sempre stati un gruppo compatto e quello ha fatto la differenza”. La pensa così anche Mirko Gori, ciociaro doc, che è stato uno degli artefici della seconda promozione in A della sua storia con il Frosinone: “Il mister è stato bravissimo nel tenere unito il gruppo dopo il pareggio beffa contro il Foggia. In quei giorni difficili ci ha ricaricato nella testa ed è stato bravissimo nel gestire il momento”.

In A con tante difficoltà ma con l’ambizione di rimanerci

Tutti questa estate si domandavano: che cosa resterà degli uomini che hanno vinto il campionato? La squadra cambierà per adeguarsi alla massima categoria? Tutte domande legittime e che hanno trovato risposta però nell’operato importante di Ernesto Salvini, Marco Giannitti e Capozzucca. Sono arrivati in Ciociaria calciatori di categoria come Marco Sportiello, Edoardo Goldaniga, Joel Campbell, Marco Capuano, Andrea Pinamonti, Cristian Molinaro, Francesco Zampano, Emil Hallfredsson, Francesco Cassata, che sono andati ad unirsi a quelli del gruppo storico: i vari Daniel Ciofani, Mirko Gori, Federico Dionisi, Camillo Ciano, Luca Paganini, Lorenzo Ariaudo, Nicolò Brighenti, Luka Krajinc, Danilo Soddimo, Raman Chibsah, Francesco Bardi, Raffaele Maiello, Paolo Sammarco e tanti altri. Il lavoro di rinnovamento della società ora sta portando i suoi frutti dopo un inizio di campionato difficoltoso dove nelle prime otto giornate era arrivato soltanto un punto conquistato contro il Bologna mentre però dalla nona giornata in poi, nonostante le sconfitte prevedibili di Milano contro l’Inter e di Napoli e la brutta sconfitta casalinga contro il Sassuolo che è costata la panchina a mister Longo, il cambio di marcia è stato comunque evidente. Nell’ultimo pareggio casalingo contro il Milan, la squadra ha dimostrando di poterci stare con merito in Serie A aggredendo sempre comunque una squadra che era si in crisi, ma che annoverava tra le sue file calciatori importanti di livello internazionale come Higuain, Donnarumma, Calhanoglu e gli altri. Ora il Frosinone sta cercando di diventare una realtà nel calcio che conta, l’arrivo di mister Baroni al posto di Moreno Longo ha restituito entusiasmo e speranza all’ambiente un pò depresso e che nelle ultime settimane ha ripreso vigore e voglia di sostenere la squadra. I tifosi e l’ambiente aspettano con ambizione il 2019, la serie A è una grande lente d’ingrandimento per tutti e perderla sarebbe un vero peccato.

Massimo Papitto